Da un’idea del Consorzio Ecogas è nato un rally in tutta calma, una passeggiata dalla Repubblica di San Marino fino a Castelgandolfo (Roma), un rally mirato a dimostrare quanto possa risultare economica un’auto alimentata a GPL. Presenti tutte le soluzioni possibili quanto a carburanti alternativi. Dal GPL al metano, e alle ibride. La parte del “leone”, è proprio il caso di dirlo, trattandosi di una Peugeot, è di una 207 Eco GPL con motore di 1400 cc e 73 cavalli. Esteticamente non differisce dalle versioni alimentate a benzina o gasolio, anzi a benzina in alternativa marcia anche lei, è sufficiente schiacciare il pulsante a sinistra del volante per selezionare il carburante desiderato, passando da benzina a GPL e viceversa.
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La partenza da San Marino è intorno alle 9,00, a distanza di un minuto l’uno dall’altro. I concorrenti sono più di 40, divisi nelle categorie “piloti” e “giornalisti”, ma tutti puntano a vincere in almeno una delle due classifiche: quella di regolarità o quella del minor consumo. L’assoluto andrà ad un solo concorrente, ma la Peugeot si comporta con onore. Condotta da una neofita, proprio per non giocare le carte della professionalità di un pilota professionista per migliorare il risultato, riesce comunque a percorrere più di 11 chilometri al litro con il GPL (su un totale dei 450 dell’intero percorso), consuma meno di 28 litri di gas, per un costo complessivo di poco meno di 20 euro. Un traguardo che si può superare solo con il metano (perché costa ancora meno alla colonnina), ma la distribuzione di questo gas non è capillare e l’impianto costa molto. Il BRC montato sulla 207 Eco GPL, invece, prodotto dalla BRC, è montato a cura della Peugeot, prima dell’immatricolazione dell’auto. Ciò consente di beneficiare degli incentivi statali e guidare comunque un’auto ecologica e dalla gestione economica.
Il quarto Ecorally, intanto, partito da San Marino, si ferma in un punto previsto per fare rifornimento a tutte le vetture di GPL, metano e benzina. Le auto a questo punto vengono pesate con e senza equipaggio e bagagli, sigillando poi i cofani perché nessuno possa manomettere i valori. Per tutto il giorno, con una breve sosta presso una concessionaria, e un’altra nella cantina di Lungarotti, i concorrenti viaggiano con il piede sempre leggero sull’acceleratore, per minimizzare i consumi. Nel traffico spengono il motore, passando da una marcia all’altra si allungano i tempi di cambiata per far girare meno i pistoni e diminuire l’afflusso di carburante nei cilindri, con delle acrobazie di manualità.
Alla fine ecco le classifiche, che scoprono come la 207 abbia fatto la sua parte (quella del Leone, appunto), con un terzo posto in una delle prove di regolarità e piazzamenti migliori di quelli temuti. La nostra Marta, pilota al debutto, pensava di arrivare ultima, invece ne ha messi dietro due nella classifica finale assoluta (17ma su 19) e addirittura 3 in quella di regolarità (15ma su 18). Una guida regolare, attenta nel dosare la pressione sull’acceleratore, ha premiato la neofita, giunta perfino seconda in una prova a cronometro. Superate alcune pecche organizzative – dovute soprattutto all’antagonismo tra la Federazione Internazionale dell’Automobile, FIA con il club Sammarinese che curava l’evento – grazie all’atmosfera “da gara” che ha contagiato tutti, organizzatori e partecipanti, tutto si è italicamente concluso con brindisi, auguri e premiazioni, con targa ricordo per ogni equipaggio. Perfino i giornalisti, abituati per tradizione a non emozionarsi, trovandosi piloti (o navigatori) per l’occasione, nella prima edizione dell’Ecorally Press hanno discusso nelle pause (poche) di pregi e difetti dell’uno o dell’altro carburante. Tutti al risparmio, dunque, e con emissioni contenute: certo è che i motori hanno lo stesso rumore, le accelerazioni sono quasi uguali (con il gas la potenza scende di pochisssimo), e i consumi irrisori, una formula vincente. La classifica finale? Dovrebbe commentare accanto ad ogni concorrente: divertito. Le impressioni a caldo, dopo la gara, infatti, si leggevano sui volti sorridenti dei partecipanti, già dimentichi del tempo perduto al primo rifornimento, al momento delle verifiche tecniche, che ha comportato uno slittamento di un’ora e mezza sul tempo generale e un complicato rifacimento delle tabelle di marcia, attentando alle capacità dei novizi (come l’equipaggio della 207). Il quarto Ecorally, insomma, è stato un’esperienza positiva cui hanno partecipato in molti, ma il vero vincitore è risultato essere l’ambiente.