Scritto da admin il luglio - 16 - 2010

Questo nuovo itinerario ci porta in Piemonte. Siamo nella provincia di Biella e andremo alla scoperta dell’Oasi Zegna percorrendo la Panoramica Zegna, la strada che attraversa le Prealpi Biellesi.

Il nostro itinerario parte da Trivero (10:00:42), una delle piccole capitali italiane dell’industria tessile italiana. Ed è da qui che grazie all’industriale e mecenate Ermenegildo Zegna venne realizzata una strada di oltre 60 chilometri che passando per il Santuario di Oropa raggiunse i borghi di Ivrea. Erano gli anni ’30 e, la Panoramica Zegna (10:01:41), aveva anche lo scopo di dare linfa alla fascia prealpina, caratterizzata da una economia dedita all’agricoltura e alla pastorizia.

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Naturamente con la cultura dei nostri giorni la strada panoramica ci permette di poter immergerci e toccare con mano un vero polmone verde, costituito da oltre mezzo milione di alberi e ancora ortensie e rododendri. E a questo proposito nella tarda primavera merita una visita la “conca dei rododendri” di Trivero (10:01:27), un grande giardino naturale percorribile grazie ad un sentiero gradinato.

Rispetto alla strada panoramica molto più lunga, l’Oasi Zegna si snoda per 26 chilometri. Parte da Trivero, a quota 800 metri, per raggiungere a Bielmonte il punto più alto con i suoi 1.517 metri e ridiscendere agli 850 metri dell’abitato di Rosazza.

Già dopo pochi chilometri la strada ci permette di poter ammirare panorami a perdita d’occhio (10:01:44). Si possono scorgere i boschi incontaminati della Valsessera o la grande pianura con Ivrea e tutti i comuni attorno.
Dall’altro versante, dove abbiamo immortalato la nostra DS3 in alcune riprese, si possono scorgere e quasi toccare con mano, le Alpi. La maestosità del Monte Rosa e l’elegante piramide del Corno Bianco (10:02:21) sembrano custodire queste valli che solo in questi ultimi anni riescono ad attirare un discreto numero di turisti, grazie anche agli impianti di risalita di Bielmonte, per la pratica degli sport invernali.
L’Oasi Zegna oltre alla ricchezza naturale offre ai visitatori storia e cultura con le sue vecchie fabbriche o i musei naturali senza dimenticare gli innumerevoli sentieri, percorribili a piedi, in mountain-bike o a cavallo, con tanto di tavole in legno che ci informano sulle principali presenze geologiche, faunistiche e floristiche.

Il nostro itinerario termina nell’abitato di Rosazza (10:02:44), comune che nel passato si è distinto per gli abitanti specializzati nel settore dell’edilizia. Ciò ha portato ad una lunga e costante migrazione tanto che dai 6.500 abitanti alla fine dell’800 si è passati a poco più di un centinaio dei giorni nostri.

Categorie: Itinerari

One Response

  1. admin ha detto:

    Bellissima

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