Scritto da admin il gennaio - 28 - 2010

Viste le regole di design molto aperte alle novità per questa edizione dell’American’s Cup, il team BMW Oracle Racing ha raggiunto nella sua semplicità la mission: quella di costruire la barca più veloce del pianeta, lo “stato dell’arte delle imbarcazioni” per competere nella più prestigiosa gara di vela del mondo. L’esperienza degli ingegneri BMW nel campo dell’EfficientDynamics, ha supportato il lavoro del team di BMW ORACLE Racing.

“Il lightweight design è una delle grandi competenze che apportiamo nel team”, dice Thomas Hahn, ingegnere aereonautico del BMW Group che dal 2004 collabora con il team. “Stiamo cercando di costruire una imbarcazione più leggera e resistente che possa affrontare la difficoltà della gara al meglio. E’ tutta una questione di efficienza. Traendo vantaggio dalla produzione di energia dalla piattaforma più leggera”.

Quella che era già una grande sfida è stata resa ancora più difficoltosa dall’obiettivo finale. Quando il design team si è messo a lavoro nella scorsa campagna di Coppa America, fu costruita una barca per navigare in un luogo ben preciso. In questo caso invece, senza conoscere i venti e le condizioni dello specchio d’acqua in cui la gara si sarebbe tenuta, il concetto di partenza era quello di costruire una barca polivalente che si potesse adattare a diverse condizioni.

[hana-flv-player video=”/video/BMW_EfficientDynamics_allAmericas_Cup-clip_1.flv.flv” width=”400″ height=”330″ description=”” player=”3″ autoload=”true” autoplay=”false” loop=”false” autorewind=”true” /] 

In questo senso il disegno originale del 2007 può essere comparato ad una vettura da rally –forte, affidabile a capace di gestire ogni situazione che il mare possa presentare. Dal suo lancio nel 2008, la BOR 90 ha subito tre grandi modifiche che hanno poi portato al prodotto definitivo. Ognuno dei cambiamenti ne ha enormemente migliorato la performance.

L’ultima vettura ad affrontare la prova del mare a San Diego è adesso molto più simile ad una di Formula 1 che ad una da rally. E’ leggera, veloce, sportiva, incredibilmente efficiente,dotata del più grande albero alare ad essere mai stato costruito.

“L’American’s Cup è il sogno di ogni ingegnere” dice Christoph Erbelding, ingegnere aereonautico che ha lavorato al progetto dell’albero alare. “Quello che stiamo facendo ha dell’incredibile. Tutto ciò che si possa immaginare, che si possa sognare è quello a cui  stiamo lavorando”.

L’apporto degli ingegneri BMW non è uno scambio monodirezionale. Hahn, Erbelding e i loro colleghi sono stati in grado di utilizzare la loro esperienza con il BMW ORACLE Racing team per migliorare le loro conoscenze, trasferendole al campo automobilistico.

 “Questo è il tipo di ricerca ingegneristica che è al centro dell’attività del BMW Research & Innovation Centre”, commenta Hahn. “Ho imparato molto partecipando a questo progetto, ma credo che il più grande beneficio sia l’aver lavorato in un team di persone esperte nel loro campo, con una tabella di marcia dai ritmi estremamente serrati”.

I tempi erano così stretti che non appena si completava al computer un modello veniva subito messo in produzione, senza avere il tempo di realizzare prototipi per testarlo. Tutti i test venivano quindi fatti a grandezza reale ed in tempo reale, cosa inaudita nel campo dell’ingegneria automobilistica.

“Buona parte del progetto consisteva nel realizzare tutto in tempi molto contenuti. Nell’industria automobilistica ci sono aree in cui si potrebbero velocizzare i processi di sviluppo. Questa è una delle grandi sfide nel nostro settore industriale, ottimizzare i tempi di R&D e lanciare con maggior celerità i prodotti sul mercato, certamente il tempo è stato un fattore determinante in questo progetto”.

Categorie: Curiosità

Leave a Reply

Ultimi itinerari

IN VIAGGIO VERSO LA SABBI..

Nella magica atmosfera del Naviglio ...

Tutti in sella alle Suzuk..

Emilia Romagna, Lombardia e Toscana: ...

55.000 miglia in sella al..

Henry Crew, il giovane di ...

Facebook