RCZ R Bimota, quando la passione motociclistica incontra quella automobilistica. Questa interpretazione “one shot” della sportiva Peugeot per eccellenza è un progetto sviluppato e voluto da Bimota con il coordinamento di Motorquality di Sesto San Giovanni, la Casa milanese che fatto dell’elaborazione sofisticata delle più prestigiose moto di serie europee e giapponesi il suo marchio di fabbrica.
Per la prima volta Bimota, il nome è l’acronimo delle prime due lettere dei soci fondatori, Bianchi, Morri e Tamburini, ha voluto mettere alla prova su una quattro ruote le sue riconosciute capacità di tuning. La scelta per affrontare questa nuova sfida è ricaduta sulla Peugeot RCZ R perché, spiegano i tecnici riminesi, rappresenta lo stato dell’arte per quanto riguarda il concetto di sportività applicato a una automobile di serie e poi perché ha una potenza specifica che maggiormente si avvicina a quei 200 CV/litro propri delle moto più prestigiose. Bimota ha voluto denominare interamente questa RCZ R, per sottolineare la “proprietà intellettuale”, con lo stesso schema di sigla utilizzata per le sue realizzazioni a due ruote: due lettere, l’iniziale del prodotto di serie seguita dalla lettera B, per Bimota, e da un numero che rappresenta la progressione del modello per quei particolare costruttore.
Gli interventi meccanici sulla RCZ R di serie hanno coinvolto la preparazione del motore, rigorosamente in stile Bimota, di una nuova mappatura della centralina, dell’adozione di una valvola pop-off, di uno scarico da competizione, di nuovo catalizzatore sportivo, di raccordi siliconici per tubo e aspirazione, di un filtro aria racing conico diretto dalla turbina. Grazie a questi interventi la potenza erogata dall’1.6 litri a turbo della RCZ R è aumentata da 270 a ben 304 CV. La RCZ Bimota beneficia, inoltre, a livello di assetto, di sospensioni e di impianto frenante delle qualità e del know-how sviluppato dai tecnici Peugeot Sport per la RCZ di serie. Baricentro ribassato di 10 mm, regolazione specifica dell’insieme ruote sospensioni, nuove leggi di armonizzazione, differenziale a slittamento limitato Torsen e impatto frenante potenziato (pinze freno fisse a 4 pistoncini, dischi di 380 mm di diametro e di 32 mm di spessore) sono gli elementi che, associati agli interventi sul motore, fanno della RCZ Bimota un animale da Track Day.
Per quanto riguarda il design, esternamente, la RCZ Bimota si contraddistingue per la livrea corsaiola, la stessa usata dalla casa riminese per le sue moto in occasione del rientro nel mondiale SBK la passata stagione, per il profilo rosso dei cerchi neri opachi e per le due videocamere GoPro 4 inserite nel frontale della coda. Una macchina dotata di un intervento artigianale tipico del “savoir faire” italiano, ovvero la livrea verniciata e non adesivata, per dei dettagli che dimostrano una cura quasi maniacale, attenta a ogni minimo particolare. L’abitacolo, a due posti, il divanetto posteriore è stato progettato per ospitare casco e tuta, un “talismano portafortuna” che ogni pilota di moto vuole sempre avere con sé. La plancia è rivestita interamente Alcantara con impunture rosse, lo stesso rosso che fa da contorno al quadro strumenti. Mentre il manometro del turbo sostituisce nella consolle centrale l’orologio di serie sulla RCZ R.
Per la connettività, la RCZ R Bimota è dotata di una particolare versione del Tom Tom Bridge che, oltre alla navigazione assistita e ella funzionalità del tablet, è un ottimo strumento nel mondo dei Social Media.Il passeggero diventa protagonista e tutt’uno con la vettura. Grazie alle due GoPro 4, in qualsiasi momento può riprodurre, registrare le immagini ma, soprattutto, condividerle istantaneamente con i propri amici e attraverso la propria rete Social. RCZ R Bimota corre veloce anche sul WEB. Questa particolare versione del TomTom Bridge si può arricchire scaricando numerose App per monitorare diverse funzioni del motore e della meccanica.